Moto depotenziata a libretto: cos’è e come funziona? – Top Tuning

Se sei un appassionato di moto, probabilmente il termine “depotenziamento” non ti è nuovo. Questa pratica può suscitare particolare interesse, soprattutto quando si considerano le normative che regolano la guida di moto di diverse cilindrate a seconda dell’età del conducente.

Ad esempio, per guidare una moto da 125 cc è necessario aver compiuto 16 anni e conseguito la patente A1. Invece, per guidare moto senza alcun limite di cilindrata è necessario conseguire la patente A e aver compiuto 24 anni.

Tuttavia, esiste una soluzione intermedia per coloro che desiderano anticipare l’esperienza di guida su moto più potenti, pur rispettando le norme: il depotenziamento a libretto. Questo permette ai possessori della patente A2, conseguita all’età di almeno 18 anni, di guidare moto tecnicamente superiori alle loro limitazioni di patente, purché queste siano state adeguatamente depotenziate per rientrare nei limiti di potenza previsti.

Per sapere esattamente in cosa consiste e come funziona il processo di depotenziamento, continua a leggere il nostro articolo.

Cosa significa depotenziare una moto?

Il depotenziamento di una moto a libretto è un processo legale e regolamentato che riduce la potenza massima del motore della tua moto, rendendola adatta a determinate categorie di guidatori, come neopatentati o coloro che preferiscono una guida più tranquilla e sicura.

La legge entrata in vigore nel gennaio 2013 regola il depotenziamento delle moto, introducendo un principio fondamentale: una moto di categoria A può essere depotenziata rientrando nei limiti della categoria A2 solo se ha una potenza pari o inferiore a 70 kW e se il rapporto potenza/peso non supera 0,2 kW/kg.

Come si può depotenziare una moto?

Il processo di depotenziamento è un’operazione tecnica che coinvolge una serie di interventi mirati sul motore della moto al fine di ridurre la potenza massima.

  1. L’intestatario del veicolo deve rivolgersi a un professionista qualificato e presentare una serie di documenti, tra cui la carta d’identità, il codice fiscale, il numero di targa e il libretto di circolazione.
  2. Una volta in possesso della documentazione necessaria, il meccanico procede con la fotocopiatura del libretto e la trasmissione dei documenti alla casa costruttrice per richiedere un kit di depotenziamento specifico per il numero di telaio della moto. È fondamentale ottenere anche il nulla osta per garantire la conformità del processo alle normative vigenti.
  3. Ricevuto il kit e il nulla osta dalla casa costruttrice, il meccanico può iniziare i lavori di depotenziamento sulla moto. Al termine dell’intervento, viene rilasciata una ricevuta allegata a un modulo destinato all‘Ufficio provinciale della Motorizzazione Civile della città di residenza dell’intestatario. Questo modulo attesta l’avvenuto montaggio del kit di depotenziamento sulla moto.
  4. Successivamente, è necessario richiedere presso gli Uffici della Motorizzazione Civile i moduli del collaudo, compilarli e allegare i bollettini di pagamento. Si tratta di due versamenti: uno da 25 euro e l’altro da 29 euro. Una volta ottenuti, i documenti devono essere consegnati all’ingegnere dell’officina collaudi della motorizzazione per ottenere il rilascio del foglio provvisorio, nel quale è indicata la data per il ritiro del libretto aggiornato dalla motorizzazione civile.

In conclusione

Il depotenziamento di una moto a libretto è un processo fondamentale per adattare la potenza del motore alle esigenze specifiche del guidatore e alle normative vigenti.

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